Voce roca e chitarra il cattivo regista canta Dylan e Waits
14.03.2007, La Repubblica
Di Gianni Gherardi
Bologna come New York, via Mascarella come il Greenwich Village. Almeno per una sera, in cui il Bravo Caffè si trasforma in un dei locali che della zona sud di Manhattan. Ma se là è facile vedere qualcuno «fuori posto» che si propone in un contesto diverso, qui nella grande provincia, è quasi impossibile. Così Max Cattoli e Francesco Di Silvio scommettono su un progetto e hanno chiamato Abel Ferrara che, per la prima volta al di fuori della sua New York, sarà stasera sul palco del locale dalle 22.30 (051266112) con la chitarra e accompagnato dal fedele Francis Kuipers, chitarrista folk-blues che ha scritto le colonne sonore per i suoi «Mary» e «Go go tales», farà il crooner. Con quella faccia ruvida e rugosa da artista navigato, Ferrara, racconta Di Silvio, canterà le sue passioni, canzoni di Tom Waits, Dylan ma anche dei Rolling Stones. Sarà una jam session ma con brani duri, il corrispettivo in musica del Ferrara regista maledetto e di culto, quello che ha firmato opere imperdibili come la trilogia «Il cattivo tenente», «Occhi di serpente» e «The addiction», ma anche quello che ha indagato nelle pieghe della fede di «Mary», con un cast stellare nobilitato da Forest Whitaker, recente premio Oscar. Ma Ferrara stasera non sarà solo, perché ci saranno anche amici e colleghi: è atteso Willem Dafoe, tra i protagonisti di «Go go tales» («Le riprese sono terminate a dicembre a Cinecittà, ora è in fase di montaggio – dice Di Silvio che del film è tra i produttori – e forse andrà a Cannes»), che da tempo frequenta l’Italia avendo sposato la regista ravennate Giada Colagrande e che nel film è affiancato da Bob Hoskins, Matthew Modine, Asia Argento e in cui compare in una particina persino Riccardo Scamarcio. Ma al Bravo è annunciata anche la gente del cinema di Bologna, attori e produttori. Anche Anita Pallenberg, che bolognese non è ma che ha vissuto il rock inglese quando era la girlfriend di Keith Richards. «E’ un modo per rivitalizzare la città – chiosa Di Silvio – con appuntamenti di qualità». Se l’ attenzione sarà tutta per il 56enne regista in realtà quello da ascoltare sarebbe Kuipers, americano-olandese navigato che in Italia è stato tra i protagonisti della scena nei locali (dal Folkstudio di Roma alla nostrana Osteria delle Dame), nelle università, dividendo con la sua chitarra il palco con cantanti italiani e bluesmen di razza e accompagnando anche i reading di poeti come Gregory Corso o jazzisti come Massimo Urbani.