Note Sporche
17.07.2004, Alias
Di Federico Ercole
Abbiamo incontrato Francis Kuipers nel suo casale a Gradoli, sulle rive del Lago di Bolsena, dove vive quando è in Italia. Il docente di musica di Fabrica, il compositore che ha lavorato con Reggio in Anima Mundi, il “catalogatore e registratore” di quasi ogni suono possibile, il bluesman un tempo chiamato Superguitar, il musicista che ha collaborato con Gregory Corso e Philip Glass ci ha parlato di suoni e toni al mormorio del vento lacustre sulle fronde e tra le canne.
Nei tuoi scritti ti riferisci ai suoni ed alla musica come costituenti un “ambiente musicale”, inteso come ecosistema sonoro.
I musicisti creano solo una minima parte dei suoni che ascoltiamo. È nell’interesse di chiunque possieda delle orecchie funzionanti essere un ecologo. L’interferenza umana con gli ecosistemi ci sta precipitando verso l’apocalisse, l’aumento globale della temperatura e l’inquinamento ambientale sono una preoccupante emergenza contemporanea; ma capita raramente che si consideri il deterioramento dell’ambiente sonoro nell’ambito del quale coesistono tutte le creature viventi. È tempo che l’umanità confronti se stessa con questa questione di vitale importanza. Oltretutto siamo sempre più consapevoli di quello che vediamo che di ciò che sentiamo; la nostra percezione visiva comanda la nostra attenzione più di quella auditiva.
L’ecosistema sonoro è l’ultima frontiera ambientale e deve essere studiato e tutelato con lo stesso impegno che si dovrebbe riservare alla risoluzione delle altre emergenze ecologiche. Gli ecologi allarmati dall’inquinamento sonoro sono coinvolti nella ricerca di una maniera applicabile per diminuire le emissioni dei rumori per salvare l’umanità dalla sordità e mantenere intatti i “panorami sonori”. Grazie al loro impegno è stato in parte possibile proibire rumori spacca timpano in determinati luoghi e il traffico aereo è stato ridotto nei cieli di alcune regioni. Aborrendo la censura non desidero fornire una lista di suoni buoni o cattivi; non credo nell’ipotesi di armonizzare il mondo con un design acustico. Educare le persone ad ascoltare meglio, e a comprendere ciò che sentono per essere critici e indipendenti dalla tempesta di cacofonie, farebbe sì che molto del rumore prodotto dall’uomo venisse eliminato. Potremmo allora anche capire che essere costantemente bombardati da ogni tipo di messaggio sonoro non solo distrugge l’ambiente sonoro ma restringe notevolmente la nostra libertà e la facoltà di decidere autonomamente. Contrariamente a ciò che avviene con la vista che si può spegnere chiudendo gli occhi, il suono è perpetuamente sentito, anche quando dormiamo le orecchie assorbono informazioni e spesso non siamo consapevoli di quanto ci condizionino profondamente. Per questo il suono è così potente.
Quindi musiche e suoni sono sempre più sotto il controllo dei governi.
Ci sono state numerosissime forme di perversione del suono per fine di dominazione nel corso della storia. Le emanazioni di onde sonore hanno un effetto diretto sul nostro ritmo cardiaco e sul nostro metabolismo cerebrale, stimolando reazioni consce o inconsce. Ora esiste la scienza della psicoacustica e la terapia musicale è cosa comune. La musica può essere un’arte pericolosa. Se gli antichi hanno usato il suono per produrre stati alterati di coscienza, l’hanno anche sfruttato per controllare le società e per incutere timore e rispetto. Ci sono, e ci saranno sempre, persone e organizzazioni convinte che certi ritmi e strumenti musicali dovrebbero essere banditi e repressi. La musica è stata data all’uomo come regalo degli dei, secondo molti miti. È la caratteristiche di tutti i governi, e di ogni autorità, rubare i regali e negare la conoscenza. Un aumento della diffusione del suono e della musica è stato deliberatamente inserito nel nostro ambiente sonoro per controllare cosa sentiamo, come ci comportiamo e come pensiamo. Le informazioni contenute in musica e suoni fluiscono costantemente in noi, come uno spot commerciale, per farci spendere di più, senza che lo vogliamo e senza il nostro permesso.
Riferendosi alla necessità di una grande attenzione al problema, il musicologo Murray Schafer, che ha inventato il termine “panorama sonoro”, ha scritto: “io non sto cercando di pianificare il vostro ambiente, sto semplicemente avvertendovi del fatto che l’ambiente può essere pianificato, ed è in effetti pianificato da persone che hanno intenzioni non spesso benigne”.
Qual è la tua opinione sull’insegnamento musica in Italia, un paese dove, se si escludono i conservatori e i privati, si insegna musica solo alle scuole medie e in rari corsi nelle facoltà umanistiche?
Io penso che l’educazione si fondi su una progressione vettoriale ascendente, non discendente. La situazione è molto triste ma non quanto il fatto che danzare fuori da ambiti controllati o luoghi con permessi e licenze come pub e disco, è di fatto proibito nella società occidentale. Riguardo ai conservatori André Breton ebbe a dire che si tende all’arte con l’inspirazione non inibita. Nei conservatori non si suppone che si rompano le regole. Devi suonare esattamente quello che essi vogliono. Vorrei dare un consiglio, una mia opinione ovviamente, agli aspiranti musicisti. Se non siete un fenomeno musicale incredibilmente dotato e rapidissimo nell’apprendere vi raccomando di stare alla larga dai conservatori e dalla cosiddetta musica classica. Altrimenti passerete un mucchio di tempo faticando duramente senza nessun divertimento. Quando sarete capaci di suonare una serie di esercizi musicali con virtuosismo, ma senza nessuna emozione, sarete premiati con un diploma e aspetterete senza fine il risultato di audizioni in attesa di un impiego.
Tu hai composto la musica per alcuni versi del tuo amico Gregory Corso…
I poeti Beat iniziarono a sposare poesia e jazz durante i tempi del bebop, quando Charley Parker, Thelonius Monk e altri musicisti diedero al mondo una meravigliosa e brillante esplosione d’arte. I beat avevano un mucchio in comune con i jazzman ed erano ispirati dalla loro intuitiva spontaneità e dal processo di improvvisazione. Vivi alla giornata! Carpe diem! Io non credo che musica e poesia funzionino così bene insieme, anche se ci sono delle eccezioni. La mia avventura con Gregory è un po’ fuori dalla norma, una sorta di lettura con la musica che intanto va. È stato amabile ma anche da esaurimento nervoso lavorare con lui. All’inizio non si fidava per niente di me, quindi abbiamo discusso molto. Poi siamo diventati una famiglia che si vuole bene! Tutti i nostri spettacoli erano improvvisati, non sapevi mai cosa sarebbe successo e così ci piaceva. Era come camminare su un filo sospeso e, quando le cose si mettevano male, sulla lama di un rasoio. In scienza Gregory possedeva un grande carisma, qualche volta era come Orson Welles o Marlon Brando e Woody Guthrie insieme. Aveva un intelletto così fertile e sensibile, poteva leggere nella mente altrui! Era puro, lui stesso ammise di essere un angelo.