Il blues di Francis Kuipers per i 37 anni del Folkstudio

4.10.1997, Nott&dì

Trentasette anni passati tutt’altro che in sordina compie il Folkstudio di Giancarlo Cesaroni. Trentasette anni scanditi in un elenco infinito di artisti – cautatori musicisti band jazzistiche e folk-country per non dire di gospels blues e del primissimo rock – appeso nella celebre cantina a volta di via Frangipane, un foglio lungo e fitto di nomi che prima ancora di fare la gloria del locale hanno costruito un pezzo di storia della musica. Quella storia di cui Cesaroni resta l’unico e umile missionario in tempi che lui stesso definisce «sempre più cupi», «votati esclusivamente all’immagine», «mercificati dall’esplosione del business gastromelodico che infarcisce spettacoli e televisione» umiliando sempre più il «concerto puro, la musica colta», leggi «fuori moda» sottolinea Cesaroni. In una parola è «la ricerca e la rappresentazione» di nuove e vecchie esperienze che abbiano però come unico denominatore quello dell’arte musicale acustica, dal vivo e ancorata alle performance di indiscussi talenti, quella che riesce ancora a regalare emozioni oltre che sequenze di note e melodie.
L’apertura, senza feste per il 37° compleanno, è affidata alla chitarra country-blues di Francis Kuipers, subito seguito dalle canzoni impegnate sul piano sociale di Ivan Della Mea, dalla chitarra esasperata e straordinaria di John Renbourn, la voce nera e profonda di Almeta Speak, il blues di Mike Cooper.

(Al Folkstudio, via Frangipane 42. Tel. 06/ 4871063).