Gli sproloqui di Kuipers
12.2.81
Il Resto del Carlino
La figura senza dubbio atipica ma allo stesso tempo molto cordiale di Francis Kuipers ha riscontrato numerosi consensi martedì sera all’Osteria delle Dame, in un concerto veramente interessante dal punto di vista musicale e anche divertente grazie alle «gag» ed agli sproloqui del chitarrista americano. Partendo da brani come «Come on shake that thing», da blues e da ballate tipiche dei cow-boy americani, Kuipers è arrivato a parlare, non si sa come, di alcune avventure sentimentali, di mariti gelosi e molto robusti, di cimici che durante la notte mordono le loro vittime, delle sue bevande preferite. Alternando dunque un blues classico ad una canzone di Woody Guthrie, ad uno dei suoi tanti discorsi che non riesce a finire a causa della sua scarsa e divertente conoscenza dell’italiano, Francia Kuipers ha condotto brillantemente uno spettacolo di circa due ore, spaziando attraverso diverse ritmiche e fondendo tante suggestioni in un unico suono, quello della sua chitarra. Dopo aver presentato anche la ballata «Old paint», poi la dolcissima «All night long» Kuipers ha fatto cantare tutta l’orchestra sulle note di «Irene goodnight», una melodia molto gradevole, resa ancor più interessante dall’abilità delle veloci e sicure dita del loquace chitarrista.