E con Kuipers torna il blues

A Levico, Riva e Bolzano

A Roma è un punto di riferimento delle notti musicali. Ma anche nella nostra regione, dove si è esibito almeno una dozzina di volte alla fine degli anni Settanta e all’inizio degli Ottanta, gode di una solidissima reputazione: Francis Kuipers, chitarrista anglo-olandese che nei primi anni della carriera si è conquistato il lusinghiero ma ingombrante soprannome di «Superguitar», torna ora nel Trentino-Alto Adige per tre concerti che ne riproporranno la tecnica travolgente di chitarrista e la voce aggressiva del bluesman di razza. Il simpatico musicista trapiantato in Italia nel ’66 ma ancora detentore di un accento inglese che fa parte del suo repertorio di musicista-intrattenitore che sa mischiare note e travolgente ironia, sarà di scena domani sera a Levico (Birreria Romanda), giovedì sera al Pub all’Oca di Riva del Garda, domenica come ospite d’onore dell’Open Air Festival organizzato a Bolzano-Rencio dallo Jugenddienst.
Chi già lo conosce tornerà certamente a risentire il blues e il country dal sapore forte che Kuipers sa mischiare con navigata abilità in uno show irresistibile. Chi non lo conosce scoprirà un personaggio diverso, alternativo rispetto al mercato (sul quale ha comunque piazzato una decina di ellepì) e al circuito primario: Kuipers è infatti l’ospite preferito di festival blues e locali dove il contatto col musicista è più importante dei megawatt, come il Folkstudio di Roma che l’ha fatto conoscere in Italia.
Il cantante-chitarrista che attinge alla tradizione folk americana di Guthrie e dei bluesman alla Leadbelly ma anche alla tradizione indiana dei raga e delle atmosfere orientaleggianti, si ripresenta in regione dopo alcuni anni di assenza avendo nella valigia un paio di album recenti: in uno ha accompagnato con un raffinato commento sonoro le poesie del mito della beat generation Gregory Corso; nell’altro, che in realtà è una cassetta autoprodotta, rinfresca il suo repertorio avvalendosi di partner di gran nome come Luis Agudo e Antonello Salis e di nuovi arrangiamenti.
Ma Kuipers non è uno che colleziona dischi d’oro: va visto dal vivo, nella sua dimensione ideale. E sul palco, questa volta come in altre occasioni, gli darà una mano almeno in una parte dello show l’amico e «collega» bolzanino Enrico Micheletti, col quale s’intende ad occhi chiusi.
Di nuovo, da scoprire, ci sarà qualche brano inedito. Ma sarà interessante anche scoprire quali novità abbia portato nella musica di Kuipers l’esperienza, la maturità. Sperando che, ora che si avvicina ai cinquanta, non abbia messo la testa a posto e ci sappia ancora regalare attimi di sana pazzia musicale.