Asia e il Rottwiler: il bacio scandalo

24.05.2007, Corriere della Sera
Di Giovanna Grassi

A Cannes spogliarellista in Go Go Tales di Abel Ferrara. Scena improvvisata

CANNES – «Ma quale scandalo! È stato un vero bacio di trasporto amoroso tra me il rottweiler. Perché io, che ho paura dei cani sin da bambina, come Abel (Ferrara), malgrado il difficile inizio della relazione col mio accompagnatore a quattro zampe, che mi tirava da una parte all’altra come un tirannico amante, ho imparato a volergli bene. Il bacio è diventato il suggello della nostra complicità».

Se la ride Asia Argento, al pari di Stefania Rocca spogliarellista conturbante con ambizioni da sceneggiatrice, parlando della sequenza che da due giorni scandalizza e diverte la Croisette nel film Go Go Tales di Abel Ferrara. Minimizza Abel: «I miei modelli sono stati Broadway Danny Rose di Allen e The killing of a chinese bookie di Cassavetes, con un pizzico di Frank Capra».
È la prima commedia amarognola e divertente, secondo una sua definizione, del più radicale e violento regista Usa del cinema anni 80 e 90, di King of New York e de Il cattivo tenente. L’allievo di Cassavetes e dei suoi duri racconti urbani, punta di diamante con Jarmusch di quel che è stato il cinema newyorkese della costa Est, dice di essersi divertito girando tutto a Cinecittà dove e stato ricostruito il locale per spogliarelliste newyorkese «Ray Ruby’s Paradise». Il film, fuori concorso a Cannes e prodotto da Massimo Gatti, finanziere con la passione del cinema, da due giorni strappa recensioni positive alla stampa Usa, dal New York Times all’Herald Tribune, che lo paragonano a una versione sexy di Prairie Home Companion di Altman.
L’ironia regna sovrana in una commedia che, secondo le penne Usa, incrocia il gusto per il sorriso di Wilder e l’umanità vibrante di Capra. Più diffidente il pubblico europeo che però ha fatto ressa alle proiezioni anche perché le strippers sono tutte sexy, dalla modella Bianca Balti a Selena Khoo. «Oltre a essere molto spogliate – dice Asia – abbiamo nomi improbabili che fanno fantasticare i voyeurs in abito da sera. II mio è Monroe; la regola per i clienti, mentre danziamo discinte e lascive al palo: «guardare e non toccare». Con Abel tutto è sorpresa, si inventa sul set. La scena del cane non era prevista, a un certo punto è parsa necessaria. È fertile e creativo recitare con Ferrara che ha un pizzico di sana follia».
Concorda la Rocca, che tuttavia dichiara: «Ero spaventata dalla scena con il rottweiler e Asia che pareva piccola nell’abbraccio con il molosso. Non volevo crederci, ma poi è parso a tutti naturale l’incontro di lingue umane e canine. II night e noi girls abbiamo dato fondo a cariche di sensualità, ma con divertimento e erotismo allegro». Il che suscita, come hanno dimostrato tanti film sulle spogliarelliste di nights di lusso o scalcinati (basti ricordare Exotica di Egoyan) l’attrazione morbosetta del pubblico.
«Noi invece – dice Stefania – siamo ragazze disgraziate spesso non pagate perché il locale è in crisi, il proprietario Ray Ruby, Willem Dafoe, lotta con i creditori e con il fratello Johnie Matthew Modine – che vuol vendere il night sulla 23esima dove le luci rosse e pop delle insegne illuminano i nostri corpi e le nostre anime».
Diventato italiano d’adozione Ferrara afferma: «Dopo 1’11 settembre tutto è cambiato a New York. La paura serpeggia, i soldi per il cinema si investono nella ricostruzione delle proprie vite e della metropoli. L’Italia mi ha messo la voglia di sorridere e girare film come questo, una storia ambientata tutta in una notte in cui solo il biglietto vincente di una lotteria, perduto e cercato affannosamente, potrebbe salvare il mondo del Paradise».
II cast internazionale, da Dafoe a Burt Young e Bob Hoskins, da Asia Argento a Riccardo Scamarcio, da Anita Pallenberg e Sylvia Milles (una leggenda Usa, che ha recitato con Bob Hope) a Danny Quinn, raggruppa tanti amici di Abel, pronti, come accade per Tarantino, ad accorrere quando questo 56enne figlio di emigranti italiani li chiama.
«La musica – dice Abel – importantissima nella storia, tra hip-hop e ballabili, l’ha composta il geniale Francis Kuipers che collabora con i grandi dell’elettronica: le ragazze, poi, dato che sono un appassionato di baseball, dovevano danzare come su un campo sportivo nei disegni della luce e le idee nascevano sul set, a catena. Un work in progress».
Adesso lo aspettano Pericle il nero con Scamarcio dal romanzo di Giuseppe Ferrandino, storia di camorra con il protagonista braccato dalla mala; poi il presequel di King of New York e un film che racconterà la storia del nonno emigrante. «Era un sognatore – dice Abel con uno dei suoi sorrisi provocatori e timidi da ex ragazzo del Bronx innamorato del cinema – e cercava ovunque un tocco di Paradise. Come faccio io nel mio night».